Lun. Dic 23rd, 2024

L’ex sindaco: “Un gesto inaspettato”

A pochi mesi dalle elezioni amministrative, la giunta comunale retta da Giuseppe Capezzuto si è sciolta a causa delle dimissioni presentate da nove consiglieri comunali, quattro di maggioranza più tutta la minoranza. Sono Mario Manzo, Carmine Mauro, Nicola Iannelli, eletti con Capezzuto ed Antonietta Cerruti, che ha ricoperto la carica di presidente del Consiglio, e i consiglieri d’opposizione Carmine Aquino, Marisa e Samuele Capozzoli, Adriano Cammarano ed Angelo Maraio. Pertanto è in arrivo il Commissario che amministrerà il Comune fino alle elezioni della prossima primavera. “Capezzuto paga per la gestione monocratica e poco trasparente”, avrebbe detto Carmine Aquino ad un quotidiano pochi giorni fa…
La decisione dei nove è stata una mossa inaspettata per l’ormai ex sindaco: “E’ stato per tutti noi un fulmine a ciel sereno. Ci aspettavamo discussioni accese in Consiglio Comunale ma sicuramente non un atto così inspiegabile. Se poi guardiamo all’andamento dell’Amministrazione dove nessuno mai ha contestato nulla, nessuno mai ha espresso voto contrario né sugli atti fondamentali di programmazione ne su nessun tipo di atto amministrativo, allora la questione appare ancora più insensata”. Capezzuto esprime dispiacere perché per la prima volta nella storia di Albanella il comune sarà gestito da un commissario prefettizio, e rammarico nei confronti degli assessori e dei consiglieri di maggioranza che, “come me, non sapendo assolutamente nulla, ci sono rimasti molto male”.
L’ex primo cittadino sostiene che non ci sono spiegazioni vere “se non il desiderio di non farci raccogliere ciò che avevamo seminato con tanti sacrifici, cioè i grossi investimenti che l’Amministrazione stava per compiere e per le scelte importanti e strategiche che erano in discussione (PUC, area PIP, importanti opere pubbliche, nuove attività produttive da approvare)”. “Ma il danno maggiore – continua – l’hanno fatto ai concittadini: in un momento di piena crisi economica mondiale tutto bisognava fare tranne che bloccare gli investimenti in opere pubbliche, anzi bisognava rilanciarli. Infatti tali investimenti avrebbero consentito di dare ossigeno alle tante imprese del territorio, all’indotto dell’edilizia e agli altri settori economici in grosse difficoltà. E’ stato quindi un atto di grande incoscienza ed a farne le spese saranno soprattutto i cittadini”. Tuttavia garantisce che, oltre alla rabbia, c’è l’orgoglio per ricominciare “da dove abbiamo lasciato perché, non essendo stati bocciati dal popolo ma da 4 consiglieri senza nessuna motivazione, riteniamo che lo sviluppo di Albanella non può arrestarsi o addirittura mettere indietro le lancette dell’orologio, ma deve essere rilanciato con azioni valide e concrete così come stavamo facendo”.

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Di Annavelia Salerno

Giornalista professionista a Radio Alfa, direttore responsabile di Voci dal Cilento, ma prima di tutto mamma, moglie, figlia e sorella

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