A Salerno, alle 9,30, presso il liceo classico Torquato Tasso si terrà la presentazione di un lavoro svolto dagli alunni e dai docenti della scuola che ha avuto per oggetto la vita e il pensiero del prof. Quintino Di Vona, che fu un esponente della resistenza e che era originario di Buccino. Nel corso di questa iniziativa la biblioteca d’Istituto sarà intitolata alla sua memoria e sarà scoperta una targa commemorativa. L’incontro è stato denominato “Quintino di Vona – Un salernitano martire della libertà: testimonianze”. Presso la scuola è stata allestita una mostra documentaria sulla Resistenza e la Liberazione a cura dell’ANPI. L’incontro è stato denominato “Quintino di Vona – Un salernitano martire della libertà: testimonianze”, e vedrà la presenza, tra gli altri, del Sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, e di Benigno Calvi, Sindaco di Inzago, città del milanese dove Di Vona venne fucilato e dove l’amministrazione comunale gli ha intitolato la piazza più grande. Saranno inoltre presenti Eva Avossa, Assessore alla Pubblica Istruzione, Pasquale Via, Sindaco di Buccino, Luca Iannuzzi, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale; il figlio del prof. Di Vona, Piero Di Vona, prof. emerito di Storia della Filosofia presso l’università “Federico II” di Napoli; Rosa Esposito, Dirigente Scolastico della Scuola Secondaria di I grado “T: Tasso” di Salerno; Giuseppe Vitiello, Presidente dell’A.N.P.I. sez. provinciale di Salerno. Presso la scuola è stata allestita una mostra documentaria sulla Resistenza e la Liberazione a cura dell’ANPI.
Biografia di Quintino Di Vona
Dottore in lettere, nato a Buccino il 30 novembre 1894. Di vivido ingegno,insegnò in diversi istituti della sua provincia ed in quelli della Lucania e della Toscana. Allo scoppio della Grande Guerra del 1915-18 contro l’Austria corse al fronte, combattendo sul Monte S. Gabriele alla testa del suo reparto, dove riportò due gravi ferite. Fu perciò decorato di medaglia d’argento. Nel 1933 insegnò al Liceo Carducci di Milano, dove strinse molte amicizie negli ambienti ostili all’idea fascista e ben presto fu uno dei maggiori esponenti dell’antifascismo, militando nelle file partigiane. Dopo la catastrofe dell’8 sett. 1943, l’Italia piombò nella guerra civile e il Di Vona fu uno dei più audaci capi della Resistenza, aprendo la sua casa al rifugio dei perseguitati e dei cospiratori. Arrestato nella sua abitazione di Inzago presso Milano dal comando tedesco e dalla polizia fascista (7 sett. 1944), in quel pomeriggio stesso, alle ore 14.30, cadeva trucidato in piazza al grido Viva l’Italia! Lasciò opere di critica letteraria latina e scritti d’indole politica.
Tratto da: “DIZIONARIO SALERNITANO DI STORIA E CULTURA “ di Gennaro De Crescenzo – Salerno 1949 – 60