Contro la crisi economica a Roccadaspide e nella Valle del Calore si punta sul turismo, considerato una delle risposte migliori alle difficoltà economiche e alle problematiche occupazionali. Il comune di Roccadaspide, infatti, si è reso ente capofila di un progetto denominato “Ospitalità diffusa e glamping nella Valle del Calore”, promosso da una cordata di imprenditori locali ed internazionali coordinata dal dott. Marco Galardo; si tratta di una delle prime iniziative presentata all’esame di Invitalia a settembre scorso. Il comune di Roccadaspide, retto da Girolamo Auricchio, ha coinvolto altri comuni del territorio, Castelcivita, Corleto Monforte, Bellosguardo, Felitto, Aquara, Castel San Lorenzo, Magliano, Monteforte. Il progetto prevede la messa a sistema di nove “Paesi Albergo”, per circa 1.000 posti letto complessivi, a cui si affiancherà un’area “Glamping” a Germanito, sul Monte Vesole.
Il tutto prevede un investimento di circa 30 milioni di euro. Le strutture ricettive dei borghi saranno realizzate mediante il recupero di abitazioni caratteristiche che si trovano nei centri storici dei paesi coinvolti e la riqualificazione di immobili pubblici di interesse artistico e culturale.
Il progetto è stato ideato allo scopo di trovare una via alternativa e sostenibile alla crisi, che permetta di ridurre gli squilibri e di guardare al futuro con maggiore ottimismo, valorizzando le risorse localmente disponibili. Nella Valle del Calore il turismo può avere una funzione importante, determinando la nascita e lo sviluppo di nuove forme di ospitalità che siano sempre più attente ai temi della sostenibilità, del recupero della dimensione locale e dell’autenticità dell’esperienza.
Nel settore turismo, sviluppo e crescita sono obiettivi già raggiunti: i dati, infatti, certificano gli ottimi risultati del settore nella prima parte dell’anno 2011 e nell’estate appena trascorsa.
“L’albergo diffuso è un modello di sviluppo turistico sostenibile del territorio – dichiara il sindaco di Roccadaspide, Girolamo Auricchio – poiché svolge una funzione di trasformazione dell’abbandono in risorsa e, quindi, di animatore della località, aumentandone la competitività e soprattutto l’attrattività, grazie ai suoi impatti positivi sull’intero territorio coinvolto”.
Secondo i promotori del progetto i potenziali effetti del progetto sull’economia della Valle del Calore sono enormi, tenuto conto che si stimano oltre 100.000 presenze annue. Da non trascurare, inoltre, l’elevata scalabilità del modello: impiantata la struttura nella configurazione proposta sarà molto agevole ed economico aggiungere ulteriori unità ricettive e servizi complementari su iniziativa sia dell’attuale società proponente sia di altri soggetti imprenditoriali.
“Esprimo massima soddisfazione – prosegue Auricchio – per le adesioni sinora ottenute, che confermano la valenza e l’elevata innovazione dell’iniziativa, ed auspico che il progetto ottenga le agevolazioni pubbliche per le quali è stata presentata istanza. Tuttavia, anche se ciò non dovesse accadere, tenuto conto dell’elevato numero di richieste pervenute ad Invitalia, ritengo che la validità dell’iniziativa meriti comunque il massimo sostegno da parte del settore pubblico ed un organico coinvolgimento delle risorse imprenditoriali locali affinché si possa dar corso ad un modello di sviluppo virtuoso ed unico per tutto il nostro territorio. Nell’interesse della collettività che amministriamo continueremo a facilitare, per quanto ci compete, la promozione di iniziative di sviluppo organico volte a rivitalizzare il circuito reddituale locale”.