Mer. Dic 18th, 2024

Presso la Comunità Montana Calore Salernitano si è tenuto un incontro promosso dall’UNCEM per esprimere la propria contrarietà alle proposte del vicepresidente della Giunta

Si è tenuto presso la Comunità Montana Calore Salernitano l’incontro promosso dall’UNCEM  (Unione Nazionale comuni comunità enti montani) Campania per discutere del disegno di Legge Regionale sul nuovo ordinamento delle Comunità Montane presentato in seno alla Conferenza Permanente Regione Enti Locali del 5 maggio scorso, presieduta dal Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania, Antonio Valiante. Nell’ipotesi di riordino formulata da Valiante, che trae origine dalla necessità di adeguarsi a quanto impone la Finanziaria 2008 in merito all’ottimizzazione delle risorse, emerge un impianto di ipotesi ritenuto inaccettabile sia dall’UNCEM che dagli stessi enti locali. Pertanto l’incontro tenutosi a Roccadaspide, alla presenza del Presidente regionale dell’UNCEM Campania, Donato Cufari, e che ha fatto seguito ad una precedente riunione svoltasi a Baronissi, è stato l’occasione per esprimere il disaccordo con le tesi di Valiante e per siglare un documento contenente le proprie controproposte da sottoporre all’attenzione del Consiglio Regionale, a cui spetta la decisione finale.
In particolare dal documento emergono tre elementi di forte contrarierà con alcuni punti del disegno di legge a firma di Valiante: l’ipotesi relative alle funzioni delle Comunità Montane, l’assetto strutturale delle rappresentanze, l’individuazione degli ambiti delle stesse.
Per quanto attiene alla funzioni degli enti montani, se il disegno di Valiante riduce le Comunità Montane a mere Unioni di Comuni montani, togliendo loro risorse ed attività che invece sono fondamentali per le aree montane, la proposta dell’UNCEM è quella di inserire, anche per far fronte ai tagli previsti dalla finanziaria, altre funzioni proprie, quali artigianato, sportello unico per le attività produttive, catasto, energie alternative, cave, miniere e risorse geotermiche, agricoltura, fiere, mercati e commercio, risorse idriche e difesa suolo, trasporto intercomunale, protezione civile, polizia locale, servizi sociali, spettacolo, sport e turismo. Il secondo punto riguarda l’assetto strutturale delle rappresentanze: la proposta delle Comunità Montane è quella di inserire anche la Consulta dei Sindaci, che affianchi la Giunta, e che il Presidente ed il Consiglio Generale siano eletti dall’assemblea dei consiglieri comunali, sulla base di liste formate da amministratori comunali eletti, assegnando alla lista maggioritaria il 70% e il restante 30% ad altre liste. Potrebbe anche essere utile eleggere in ogni consiglio comunale due rappresentanti della Comunità Montana, uno di maggioranza a doppio voto ed uno di minoranza. Infine le comunità montane esprimono il proprio dissenso riguardo i criteri di individuazione degli ambiti delle Comunità Montane, tematica quanto mai scottante ed attuale che secondo gli enti montani non terrebbe conto delle reali necessità dei comuni.
Ipotesi naturalmente sposate dal padrone di casa, il Presidente della Comunità Montana Calore Salernitano, Franco Latempa, secondo il quale “è necessario garantire agli enti locali i requisiti per poter operare con relativa stabilità e tranquillità per lo sviluppo e per il miglioramento della vivibilità delle aree montane”.
In attesa che la situazione subisca una necessaria quanto attesa evoluzione, l’auspicio degli amministratori delle aree montane è che si possa continuare ad operare una politica che unisca e rafforzi gli obiettivi comuni, una politica moderna per una convincente governance.

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Di Annavelia Salerno

Giornalista professionista a Radio Alfa, direttore responsabile di Voci dal Cilento, ma prima di tutto mamma, moglie, figlia e sorella

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