DI ANTONELLA D’ALTO – È molto giovane, appena 24enne, ma all’attivo ha già due album e vanta diverse importanti esperienze anche all’estero, a Londra in maniera particolare, dove ha vissuto per diverso tempo, per motivi di studio. Giuseppe Pucciarelli è originario di Caggiano, nel Vallo di Diano, ha cominciato a suonare la chitarra dall’età di cinque anni, quando suo padre incominciò a dargli le prime lezioni. Lo studio dello strumento al quale è molto legato è proseguito negli anni, per Giuseppe, che all’età di 10 anni ha cominciato a seguire lezioni di chitarra classica. Pochi anni dopo, “desideroso nel proseguire lo studio della musica contemporanea (specialmente il jazz)”, ha deciso di fare un importante passo in avanti. Dopo il diploma e dopo una parentesi musicale legata al rock, Giuseppe ha capito che il suo genere era il jazz. Si è dunque trasferito a Londra per studiare presso il prestigioso Institute of Contemporary Music Performance, dove ha acquisito un livello BTEC 5 Professional Diploma superiore di Musica contemporanea. Attualmente frequenta il suo terzo ed ultimo anno del BMus (Hons) in Performance Musica Contemporanea. Pucciarelli è determinato a fare della musica il suo lavoro e il talento certo non gli manca. Non solo studia il Jazz, lo suona e compone, ma da qualche anno ha anche iniziato a insegnare privatamente tutti gli aspetti della teoria musicale, Jazz Armonia, improvvisazione e tecniche chitarristiche avanzate.
Un impegno e un amore verso la musica e il mondo del jazz che per Giuseppe si è concretizzato anche sul palcoscenico con tantissime date nell’Italia meridionale e nel sud dell’Inghilterra.
Il suo ultimo album si intitola ‘Shall We Say It Is Worth’, è stato registrato dal quartetto di Giuseppe Pucciarelli (alla chitarra), formato Ergio Valente al piano, Aldo Capasso al Contrabbasso e Marco Gagliano alla batteria. Il disco mette in scena composizioni mature, viaggi di soli virtuosi ed un sofisticato ma comprensibile senso di Armonia e Melodia. Un album composto da 8 brani, strumentali, suonati dal quartetto ma composti tutti da Giuseppe che, con questo lavoro, ha dimostrato una grande maturità artistica con suoni fondati su innovazioni melodiche ed armoniche molto creative.