DI ANTONELLA D’ALTO – Il cantautore cilentano Antonio Russo, in arte Antunzmask, torna sulle scene musicali con un altro lavoro autoprodotto. Dopo due dischi “Zero programmi in questione” (2012) e “Al mostro” (2013) e l’EP “Canzoni DetESTATE” (2014), presenta al pubblico un nuovo album che porta il suo nome.
“A differenza di “Al mostro”, – racconta Antonio – che registrai in garage, “Antunzmask” è stato registrato all’ultimo piano di casa mia, nel mio studiolo, quindi il suono è cambiato nettamente. Ha influito anche l’ambiente. È da quando avevo 14 anni che registro lassù: le mura della mansarda penso che avranno ascoltato migliaia di canzoni, prove, demo, urla, litigate”.
Non ama le etichette legate al genere musicale, Antonio Russo, anche se la sua produzione musicale si può considerare in bilico fra le allucinazioni psichedeliche di Syd Barrett, la ruvidezza dei Nirvana, passando per le ballad malinconiche di Francesco De Gregori.
“Il disco – spiega ancora Antunzmask – è un insieme di tutta la mia esperienza musicale, sia come musicista che come ascoltatore. È un album caleidoscopico: si apre nella maniera più rumorosa possibile per poi placarsi ed infine precipitare nel vuoto più assoluto”.
L’album è stato già presentato nei giorni scorsi a Salerno, nel corso di una intensa serata live, con la partecipazione anche di altri artisti locali sul palco con Antonio Russo. Hanno quindi preso vita alcuni dei suoi nuovi brani tra cui “Buongiorno obbligatoriamente”, “Don Squaglio”, la ballata “Maryyy” e “E l’ora sia” canzone folk che richiama le origini acustiche del giovane cantautore cilentano. Ma anche brani come “Forse uno sfogo” e “Ponda Ponda”, senza dimenticare “Puro”, al quale Antonio Russo è particolarmente legato, in quanto è stato il singolo di lancio del nuovo disco, uscito nello scorso mese di giugno e accompagnato anche da un video clip.
Antunzmask è ora impegnato nella promozione del suo nuovo lavoro, attraverso diversi concerti live, sull’intero territorio salernitano, ma anche in altre regioni d’Italia, tra cui Calabria, Puglia e Abruzzo. “E’ sempre bello suonare in Campania e nel mio Cilento – racconta Antonio – ma farlo fuori è ancora più bello. Mi piace portare in giro per l’Italia il mio messaggio e la mia musica e mi fa piacere raccogliere l’interesse di chi mi ascolta e mi fa domande sulla mia produzione musicale”.