La carenza di personale medico che sta interessando tutte le strutture ospedaliere della provincia di Salerno e probabilmente dell’intera regione Campania, è una problematica che investe anche l’ospedale di Roccadaspide che fin dalla sua apertura, nel 2000, ha rappresentato un fondamentale punto di riferimento sanitario per un’area molto estesa, e contraddistinta dalle problematiche tipiche delle aree interne, a partire dalla condizione delle strade, dalla carenza di servizi e dalla lontananza dai più importanti centri della provincia di Salerno.
Nonostante la grande attenzione e il costante impegno profuso negli anni anche dalle istituzioni locali per evitare che la struttura venisse depotenziata, e nonostante il presidio abbia raggiunto con il tempo importanti livelli per quel che riguarda le prestazioni sanitarie, grazie soprattutto alla professionalità di tutto il personale che vi opera, è indubbio che la carenza di medici, che già in altre strutture sta compromettendo la qualità delle prestazioni offerte all’utenza, sta creando preoccupazione e disagi anche nel presidio rocchese. Lo testimonia l’esiguo numero di medici che prestano il loro servizio nei vari reparti.
La situazione tra le più critiche è quella che riguarda il reparto di Cardiologia – Utic, che rappresenta e ha rappresentato un’eccellenza soprattutto in passato, dove al momento operano con turni massacranti due soli medici. Una situazione problematica, a cui l’ASL ha cercato di far fronte mettendo a disposizione l’operato di personale che arriva da altre strutture, come già accaduto in situazioni analoghe che hanno interessato altri ospedali della provincia salernitana. Non va meglio nel reparto di radiologia: anche qui ci sono pochi medici a disposizione con prospettive non rassicuranti se si considera che nei prossimi mesi andrà via un dirigente e non si sa entro quanto tempo sarà rimpiazzato, e se si considera che già da mesi si lavora soprattutto in regime di tele-radiologia, che è certamente un aiuto fondamentale per risolvere determinate problematiche ma che non può sopperire all’operato di un medico in presenza, tanto più che di notte non è disponibile un radiologo, con disagi che è facile immaginare. Situazione problematica anche nel reparto di Ortopedia, che ormai sembra un ambulatorio più che un reparto vero e proprio dal momento che il poco personale medico a disposizione non consente la piena operatività della struttura. Carenza di medici anche nel reparto di chirurgia: da gennaio rimarranno solo 5 chirurghi e da luglio ne rimarranno 4. Situazione simile per quanto riguarda gli anestesisti, che da novembre scorso sono solo in tre. Criticità anche al Pronto Soccorso, che viene mandato avanti da un medico in servizio e da altri che vengono in suo aiuto. Insomma, una situazione difficile che ha già portato all’inoperatività del reparto di Lungodegenza, che rischia di indebolire un ospedale che rappresenta un’eccellenza, e di compromettere il diritto dei cittadini di ricevere le cure