IMPORTANZA DELL’ANNOTAZIONE, DELLA RICERCA E ORIGINE ETIMOLOGICA DEL DIALETTO
Il dialetto è il lessico di una lingua circoscritta di un determinato luogo, usata per esposizioni e ragionamenti familiari, amichevoli e locali e per facilitare e abbreviare la comunicazione spontanea quotidiana, infatti, mediante il dialetto con un solo termine si riesce a spiegare un concetto molto vasto.
Ricercare l’etimologia e il significato intrinseco di un termine è importantissimo per capire l’evoluzione storica, la composizione e il perché di eventuali trasformazioni e distorsioni lessicali. Approfondire tale studio è indispensabile per comprendere le origini della lingua primordiale di un popolo.
Nel dialetto troviamo vocaboli fortemente onomatopeici che subiscono col tempo un mutamento casuale e inspiegabile deciso dalla popolazione stanziale di un determinato luogo.
Infatti il significato del termine “Onomatopeico” deriva dal greco: Onoma “parola” e Poleo “faccio”, cioè: “Io trasformo ogni parola”. Quindi ciascun popolo dà una propria connotazione espressiva, fonetica e individuale alla propria parlata ed è questo il vero motivo per cui esistono i dialetti.
Molti termini e locuzioni del dialetto di Montesano derivano da lingue neolatine dette “romanze”, alcuni vocaboli invece, hanno origine dall’influenza di lingue parlate da popoli extraeuropei, fenomeno dovuto a insediamenti, a invasioni, a scambi commerciali fra popoli e anche al susseguirsi di cambi di residenza.
Nel corso degli anni ho ricercato e registrato migliaia di vocaboli e modi di dire a cui sto lavorando, studiando singolarmente e analiticamente la struttura di ogni termine, ricercandone l’etimo, la natura grammaticale e l’importanza della loro funzione nel parlare quotidiano. Questo per una eventuale pubblicazione futura del Dizionario Etimologico Completo del Dialetto di Montesano.
Pubblico di seguito, alcuni termini che iniziano con la lettera “A” nella sua funzione di locuzione, per dare l’idea della mia ricerca e della impostazione del Dizionario a cui sto lavorando.
Alcuni termini (molti in disuso) tratti da:
Dizionario Etimologico Completo del Dialetto di Montesano
(in fase di elaborazione)
LETTERA A
a-Prima vocale dell’alfabeto italiano.-
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a- voc. Diventa articolo. Mont. A “la”. –
a à- Si, si. Affermazione semplificativa, sbrigativa. Può determinare l’approvazione di qualcosa. Può indicare anche superficialità. La lettera “a” è la vocale maggiormente utilizzata foneticamente mediante il suono gutturale prodotto dalla gola.-
a bàdde- loc. A valle. Verso il basso. Lat. Ad vallem “valle”; Rum. Vale. Gr. Elos-Fèlos “bassura, palude”. –
a bànna a bànna- loc. Un po’ per parte. Un pò qui, un pò là. Got. Banwa; Sp. Banda “posto, luogo, lato”.-
a bbacànt- loc. A vuoto. Mancare un qualcosa. Lat. Vacans-Vacantis “essere libero”.-
a bbèlla- loc. Partita finale tra giocatori che hanno vinto una partita ciascuno. Lat. Bèllus “bello- buono-bene”; Prov. Bels;.
a bbènc- loc. Darla vinta. Cedere alle insistenze. Esaudire e soddisfare qualsiasi richiesta, qualsiasi capriccio. Lat. Vìnc-ere.-
a bbèv– loc. A bere. Lat. Bèvere.–
a bbiàta ne vòle- loc. L’avvio vuole. L’inizio cerca. L’avviamento gli basta per dare inizio o mettere in azione qualsiasi cosa. Lat. Via.- Lat. Initium.-
a bbiènt– loc. A vento, in balìa del vento. Non avere un punto fermo. Senza alcun riparo. Lat. Vèntus; Rum.Vint; Prov.Vent; Sp.Vient .-
a bbiènt sua- loc. Secondo il proprio modo di pensare. Quando il vento è favorevole, cioè il suo pensiero è favorevole. Decisione autonoma. Agire con le proprie forze. Da “vento” Lat. Vèntus.-
a bbièt a bbiètt- loc. Presto, presto. Lesto. Spedito. Sollecitamente, rapidamente, prontamente. Lat. Praesto.-
a bbòcca chièna- loc. A bocca piena. Satollo, sazio, soddisfatto. Lat. Bùca-Bùcca “bocca”. Fig. Vivere negli agi, senza problemi. Impinguire.-
a bbòna- loc. Alla buona. Alla carlona, in modo grossolano, senza molta cura. Deriva dall’atteggiamento dell’imperatore Carlo Magno, (742-814), chiamato Carlone, perché era goffo, semplice e bonario. Si vestiva in modo trasandato. Fig. Qualcosa di non particolarmente ricercato, informale, semplice e senza precisione. Lat. Bònus.-
a bbòna r Dio- loc. Con la bontà e l’aiuto di Dio, “con il benevole assenso di Dio. Ci deve assistere Dio”. Lat. Bònus; Lat. Dius.-
a bbòria- loc. Al vento di Bora. Esposto al vento di Tramontana. Vento proveniente da nord/orientale. Lat. Bòrea; Bòria. Anche Mont. Vòria “bora”.-
a bbòte- loc. A volte, talvolta, qualche volta. Il ripetersi di un evento. Prov. Qualsque; Lat. Quàlis-que “qualche”.-
a bbùcch ncòppa- loc. A bocca in su. Con l’apertura in alto. Testa in alto. Lat. Bùca- Bùcca; Prov. Boca “bocca”; Mont. Ncòppa deriva dall’ It. Coppa “nuca”, testa (alto).-
a bbùccunat– loc. Abbocconate (parola in disuso), prendere il cibo a grossi bocconi. Mangiare avidamente. Lat. Bùca; Bùcca “bocca”.-
a bbùch sotta- loc. A bocca in giù. Capovolto. Detto di qualcosa girata con l’apertura in sotto. Lat. Bùca; Bùcca; Prov. Boca “bocca” Lat. Sùbetus- Sùbter sotto”.-
a bìttulo re lana- loc. Litigare e azzuffarsi, avvolgendosi come il gomitolo di lana sul bindolo (arcolaio, aspo). Raggomitolarsi. Avvilupparsi. Mont. Bìttulo “bindolo-guindolo, argano” dal Ted. Winde”. L’arcolaio era un attrezzo domestico (artigianale) adoperato per svolgere le matasse e creare i gomitoli.-
a bizzèffe- loc. In gran quantità. In abbondanza. Ar. Biz-zaf ; Bizayd “molto, in abbondanza”. Lat. Bis effe “due volte effe, due volte la firma”. Fig. Nell’antica Roma, quando un magistrato intendeva fare la grazia piena ad un supplicante, diceva “Fiat-Fiat” (sia, sia); se scriveva solo “fiat” era una grazia meno piena. Per semplificare tale pienezza di grazia, scriveva solo due “ff”. Quindi aveva dato la grazia a “bis effe”; Fiat-Fiat “sia-sia”.- …Continua…
Annotazioni: loc.= locuzione.
Un esempio di una sigla romana, usata nel dialetto di Montesano:
a.u.f.- sigla. Gratis. A.U.F. Era una iscrizione in latino: Ad Usum Fabricae “ad uso della fabbrica”, destinato ad utilizzo della fabbrica- senza pagare”. Questa dicitura nacque nel periodo in cui si costruiva la Basilica di San Pietro a Roma e veniva apposta, durante il trasporto di marmi e pietre, (materiali che godevano di una particolare franchigia), sui carri o sui barconi che risalivano i fiumi e destinati alle costruzioni delle maggiori cattedrali italiane: Cupola di S. Pietro a Roma, Santa Maria del Fiore a Firenze, Torre di Pisa, Duomo di Milano. Spesso i cartelli contenevano le sole iniziali A.U.F. L’iscrizione aveva il significato di “gratuitamente, senza pagare”, liberi dal dazio e dalla gabella. Da questo acronimo (sigla) viene fatto derivare: Mangiare AUF o a UFFA ( a sbafo), cioè gratis, senza pagare. …continua…
Alcune località di Montesano
Campo di Fusco- Località molto folta di macchia mediterranea. Il nome Fusco deriva da fosco-oscuro-cupo-chiuso. Lat. Fuscus “offuscato, macchiato, oscurato”.-
Cuntàri- Nome It. Cantaro, originario dal Gr. Kantharos; Lat. Cantharus “vaso greco-romano-etrusco con due manici (anse) verticali che oltrepassano l’orlo”. Il Kantharos veniva usato per attingere l’acqua. Il Cantaro è anche una antica unità di misura che variava (a secondo dei luoghi) tra i 40 e gli 80 kg ed è usata come misura di capacità.-
Tempa Focale- Prende il nome da una antica fornace dove si producevano gli “embrici”, i coppi e altri laterizi. L’argilla bagnata si riponeva nelle formelle che venivano introdotte nella fornace per la cottura. Già nel Neolitico iniziò l’uso di cuocere l’argilla per produrre gli embrici, i vasi, le scodelle e altri manufatti. Mont. E’rmec dal Lat. Imbrex da Imber “pioggia”, proteggersi dalla pioggia. It. Tempa-Tempone “ collina, rilievo, altopiano”. It. Focale dal Lat. Focus “fuoco”.-
Varchèra- Gualchiera. La Varchèra è una frazione di Montesano, (oggi denominata Prato Comune), è una località in cui vi era una gualchiera, opificio per la lavorazione della lana. Luogo ricco di torrenti e ruscelli, in questi posti vi erano insediati molti mulini azionati con la forza dell’acqua. Il nome deriva dal Germ. Walcan “azione di spostamento, di movimento”. Macchina idraulica azionata dalla forza abbondante dell’acqua per la lavorazione della lana. Fr. Gauchier.- Mont. Lanaiuòlo “chi lavora la lana”. Continua…
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Ugo Martino si occupa di arte, è un pittore e oltre alla ricerca artistica dall’anno 2005 ha sentito l’esigenza di annotare i vocaboli e le varie espressioni del dialetto di Montesano, ha avvertito la necessità perché con il passare del tempo tali termini andrebbero perduti e completamente dimenticati; infatti molti giovani non conoscono moltissime parole del loro dialetto.