Mer. Ago 14th, 2024

E’ stato spento soltanto nella tarda mattinata di ieri il vasto incendio che ha distrutto 6.000 tonnellate di rifiuti stoccati in un’area all’interno del comprensorio militare di Persano, nel comune di Serre, rientrati due anni fa dalla Tunisia, a seguito degli illeciti accertati dalle autorità tunisine e italiane a carico della società esportatrice, oggetto di un’inchiesta da parte della Procura di Salerno. Il sito è isolato, ma il timore è che le esalazioni tossiche provenienti dai rifiuti possano aver raggiunto i centri abitati della zona. Ora, con materiale di risulta, si cercherà di coprire  eventuali focolai. 

Sull’incendio è intervenuto il Vicepresidente e assessore all’Ambiente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, che ha specificato che l’incendio non ha riguardato le 60.000 tonnellate di ecoballe risalenti all’emergenza rifiuti degli anni 2000 che sono state rimosse già da tempo dalla Giunta De Luca. A bruciare sono state quindi le 6.000 tonnellate di ecoballe rientrate dalla Tunisia per irregolarità. “Trattandosi di traffico illecito di rifiuti – ha specificato Bonavitacola – l’Autorità giudiziaria ha messo il carico sotto sequestro. Durante il sequestro non è stato possibile rimuoverle. A dicembre, subito dopo il dissequestro, sono state effettuate le analisi per l’attribuzione del codice di classificazione, per procedere poi alla gara di rimozione che è stata aggiudicata lo scorso 7 giugno. A metà luglio è stato firmato il contratto d’appalto per la rimozione, e proprio oggi sarebbero iniziate le operazioni di rimozione con ultimazione entro due mesi. “Guarda caso – scrive Bonavitacola – il giorno prima scoppia l’incendio. C’è un sincronismo che dimostra un chiaro contenuto doloso”.

L’Arpac ha avviato il monitoraggio di diossine e furani dispersi in atmosfera con un campionatore ad alto volume di aria installato nell’area interessata dall’incendio. Ad una prima osservazione, i fumi si sono propagati soprattutto in direzione del mare.  A Radio Alfa ospite il sindaco di Serre, Opramolla, che ha affermato che da cittadino, prima ancora che come amministratore, chiederà che si faccia chiarezza su quanto accaduto. Il comune si costituirà parte civile in un eventuale procedimento giudiziario. Emanate diverse ordinanze anche da parte dei comuni limitrofi per evitare di consumare, nei prossimi giorni, prodotti ortofrutticoli provenienti dalle zone in prossimità dell’incendio e a mantenere chiuse porte e finestre.

Sul rogo di Persano intervengono anche le associazioni del territorio. Legambiente Campania afferma “dietro quelle fiamme si nascondono mani criminali, disattenzioni, opacità e responsabilità di chi doveva rispettare i tempi e controllare. Basta con la politica del rattoppo”. Coldiretti invece si costituirà parte civile nel caso di un eventuale procedimento e si è detta pronta a chiedere il risarcimento dei danni per gli agricoltori. Interviene anche WWF Campania “nel cuore del Sele, un fiume che ha accolto il ritorno della lontra, simbolo di un ecosistema sano, si sta consumando oggi una tragedia ambientale. Le fiamme minacciano non solo la biodiversità del fiume, ma anche la qualità della vita delle comunità locali”. E’ in corso un incontro in Prefettura a Salerno.

Fonte: Radio Alfa

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Di Annavelia Salerno

Giornalista professionista a Radio Alfa, direttore responsabile di Voci dal Cilento, ma prima di tutto mamma, moglie, figlia e sorella

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