Dom. Dic 22nd, 2024
Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

L’ospedale “Martiri del Villa Malta” di Sarno diventa cardio-protetto. La cosa potrebbe stupire, perché nell’immaginario collettivo non c’è un posto più sicuro di un ospedale. Ma se una persona viene colpita da un arresto cardiocircolatorio fuori da una struttura ospedaliera, è sempre necessario allertare il 118, con il rischio di perdere minuti preziosi per salvare una vita. Il defibrillatore potrà invece consentire, in caso di necessità, una tempestività in grado di fare la differenza.

Tra pochi giorni, grazie alla donazione fatta dall’associazione La Perla, la parte esterna della struttura ospedaliera sarnese sarà dotata di un defibrillatore semiautomatico, a disposizione dell’utenza, che verrà installato presso l’ingresso principale. L’inaugurazione avverrà il 28 luglio alle 9, alla presenza, tra gli altri, del direttore sanitario Rocco Calabrese, del dottor Gerardo Riccio, direttore UOC di cardiologia-Utic, Gerardo Riccio, che porrà l’attenzione sulla sensibilizzazione alla cultura del primo soccorso.

Ci sarà anche il cardiologo Giuseppe Colangelo, che ha fatto della sensibilizzazione sull’importanza delle manovre salvavita e dell’uso del defibrillatore la sua ragione di vita. Ogni anno, in Italia, oltre 70 mila persone perdono la vita perché colpite da arresto cardiocircolatorio, che, probabilmente, si potrebbero salvare se sottoposte, prima possibile, alle manovre salvavita. Sono dati allarmanti, che evidenziano la necessità di avere a disposizione un numero sempre maggiore di defibrillatori, e di insegnare ai cittadini l’uso dello strumento, e le pratiche di rianimazione cardiopolmonare e di disostruzione delle vie aeree.

“L’ospedale è sicuramente un luogo cardio-protetto – rimarca il cardiologo Colangelo – ma se un visitatore all’esterno di una struttura o un dipendente, come a volte è successo, viene colpito da arresto cardiocircolatorio, paradossalmente bisogna chiamare il 118, con il rischio che si perdano minuti preziosi. Pe questo la presenza di un presidio salvavita, unitamente ad una procedura di intervento redatta e validata dalla direzione sanitaria, consentirà in modo tempestivo di intervenire in caso di necessità. Basti pensare che all’ospedale Monaldi di Napoli ad ogni ingresso c’è un defibrillatore. Non è una novità ma è certamente la strada da percorrere”.

 

Commenti

commenti

Di Annavelia Salerno

Giornalista professionista a Radio Alfa, direttore responsabile di Voci dal Cilento, ma prima di tutto mamma, moglie, figlia e sorella

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi