Anche la Regione Campania ricorda il terribile terremoto dell’Irpinia, del 23 novembre 1980, una terribile scossa che in un minuto e mezzo distrusse 36 comuni tra Campania e Basilicata.
La Regione Campania ricorda le 2.735 persone che persero la vita e le centinaia di migliaia di senzatetto che, per anni, si sono dovuti confrontare con una emergenza che sembrava infinita.
In una nota diramata da Palazzo Santa Lucia, si ricorda che “prevedere un terremoto, ossia la data o il periodo in cui si verificherà, non è possibile, ma sapere se un determinato territorio è a rischio, si può, perché oggi conosciamo esattamente la pericolosità delle varie zone della Campania, e prepararsi ad affrontare il terremoto è fondamentale. La sicurezza parte dalla propria abitazione. Se è costruita in modo da resistere al terremoto, quindi adeguata alle norme antisismiche, vi garantirà una maggiore protezione. Una scossa sismica, infatti, provoca sempre oscillazioni, più o meno forti, che scuotono in vario modo gli edifici. Le costruzioni più antiche e non progettate secondo criteri antisismici, potrebbero non sopportare le sollecitazioni future derivanti da un nuovo sisma e mettere a rischio la vita umana. È il crollo delle case che uccide, non il terremoto! Oggi, tutti i nuovi edifici devono essere costruiti rispettando le normative sismiche”.
La Regione Campania proprio per agevolare le procedure necessarie all’ottenimento delle autorizzazioni per i lavori finalizzati all’adeguamento antisismico, anche in vista degli investimenti strategici del PNRR e degli interventi soggetti a incentivi Sisma Bonus ed Ecobonus, ha varato “Sismica”, il nuovo portale regionale in materia di difesa del territorio dal rischio sismico.