Da 13 giorni è guerra e sono ben poche le speranze che Putin e la Russia facciano passi indietro sul cammino della razionalità e del buon senso. I telegiornali, in continuazione, grazie ai reporter sulle prime linee, ci aggiornano in continuazione su questo dramma mondiale dove a farne le spese sono i civili, innocenti e indifesi, che pagano col sangue il prezzo di questa follia messa in atto. Irina Shara, insegnante che vive nei pressi di Kiev è fortemente legata alla cittadina di Buccino, Antica Volcei da quasi un trentennio; infatti, a partire dalla metà degli anni 90, insieme a tanti altri bambini Ucraini, vennero accolti per circa un mese all’anno da tante famiglie volceiane per permettere loro un mese di relax, di vacanza, di tranquillità e di salubrità dopo il disastro del 26 aprile 1986 della Centrale Nucleare di Chernobyl. Irina ha sempre detto che a Buccino ha la sua seconda patria perchè a Buccino ha la sua seconda famiglia con cui mai ha perso i contatti e negli anni , anche dopo sposata, è venuta spesso a visitarla. Abbiamo raggiunto via web Irina qualche giorno fa , in un momento di apparente tranquillità, per sentire la sua voce su queste tristi vicende, prima che si avviasse con la figlia in Ungheria dove è riuscita ad arrivare adesso. Tutti i comuni si stanno attivando in una gara di solidarietà per portare ai confini dell’Ucraina i beni di prima necessità oltre che attivarsi per accogliere in Italia chi sta scappando, lasciando alle spalle, tutto quel che rappresenta la vita vissuta, gli affetti, la casa e tant’altro.