DI ANTONELLA D’ALTO – Un titolo che racchiude un augurio: “Ogni bene rint a ogni vico”. Così i salernitani Vico Masuccio hanno scelto di titolare il loro primo lavoro discografico, un disco auto prodotto che contiene 12 brani più una versione special di “sott o sol” cantata in collaborazione con i rapper campani Morfuco e Tonico 70.
Il genere è folk, la lingua è il dialetto stretto del centro storico di Salerno, per il quale la band ha anche realizzato uno studio in compagnia del professore Campanile, un medico di Salerno che ha pubblicato un libro sui dialetti per sottolineare come essi siano diversi, numerosi e disseminati sul territorio campano. “Cosi – racconta Antonio, voce della band – noi ci siano concentrati sull’uso del dialetto specifico di Salerno e della zona di Raito e di Vietri, che è il vero dialetto nostro”.
Un progetto nato però lontano da Salerno, a Bologna, dove per lavoro si trovava Antonio Amatruda, in compagnia di Gianluca Aliberti, anche lui emigrato al nord per ragioni di lavoro. Le prime canzoni dei Vico Masuccio sono nate con l’autore, chitarrista e arrangiatore Luigi Sola. Tornati in città, nel 2014, il gruppo ha preso vita anche grazie alla presenza di altri musicisti: Mario Lambiase bassista della band, Giovanni Montesanto, chitarrista, ed Emilio Melfi alla batteria.
Sono molte le influenze musicali che contaminano le produzioni dei Vico Masuccio, dalla musica popolare, al blues, passando per l’etno-folk. Il tutto in un linguaggio e un dialetto che è “tutt r’o nuòst”, come ama ripetere Antonio, raccontando che i loro brani nascono dalle esperienze di vita e dall’ amore per la propria terra. Di immigrazione e di sud infatti parla il primo singolo estratto dall’album d’esordio dei Vico Masuccio. Il brano si intitola “Brigant mare”, ed è nato proprio durante il periodo di permanenza a Bologna di Antonio mosso da un sentimento di grande nostalgia per la sua casa.
Molto bello il messaggio racchiuso nel titolo dell’album “Ogni bene rint a ogni vico”. Quando i Vico Masuccio hanno coniato questa frase si sono subito resi conti che poteva contenere bene la loro filosofia musicale “quando auguri il meglio a qualcuno, spiega Antonio – non puoi augurargli di più, questa frase è tanto breve quanto grande nel suo significato. Il Vico vi augura ogni bene.”