SERVIZIO DI ANNAVELIA SALERNO. E’ una vera rivoluzione, culturale oltre che pratica, quella in atto a Roccadaspide come in altri comuni italiani, dove è possibile attribuire ad una nascituro sia il cognome paterno che quello materno, senza complicate pratiche burocratiche, o estenuanti attese. Sono stati i genitori di un bimbo nato qualche settimana fa e registrato all’Ufficio anagrafe di Roccadaspide a solcare il primo passo di questo cambiamento storico che è già realtà soltanto in pochi altri comuni italiani, ma che è destinato a diventare consuetudine in tutto il Paese.
Un cambiamento storico stabilito da una sentenza della Corte Costituzionale del novembre 2016 pubblicata a dicembre dello stesso anno, secondo la quale “in caso di accordo al momento della nascita, i genitori hanno diritto a registrare il neonato con il doppio cognome, con il cognome materno che segue quello paterno. In assenza dell’accordo dei genitori, resta valida la generale previsione dell’attribuzione del solo cognome paterno”. Viene meno, quindi, la “norma implicita” secondo la quale ai figli nati nel matrimonio va attribuito soltanto il cognome paterno.
La storica decisione nasce dal ricorso di una coppia italo-brasiliana residente a Genova che aveva chiesto di poter registrare il proprio bambino con il doppio cognome: la sentenza della Consulta, nel dichiarare illegittima la norma che prevede l’automatica attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori, ha consentito di raggiungere un compromesso tra la tradizione culturale del Brasile, dove vige il doppio cognome, e quella italiana, dove fino ad oggi era consentito attribuire al piccolo soltanto il cognome paterno, offrendo dunque la possibilità di scelta anche ai genitori italiani, senza lungaggini e senza obiezioni. Fino a questo momento l’unico modo per ottenere il doppio cognome era quello di fare richiesta al Prefetto, come nel caso di cognome ridicolo o offensivo: tuttavia la concessione è sempre stata a discrezione. Ora cambia tutto: essendo l’applicazione della sentenza immediata, l’ufficiale dello stato civile dovrà accogliere la richiesta dei genitori, al momento della nascita o anche dell’adozione di un bambino; il Ministero dell’Interno ha dato ai comuni italiani opportune direttive, sollecitando i sindaci affinché le richieste dei genitori vengano accolte senza indugio.
Certo, non sarà facile sradicare una tradizione che dura da sempre: infatti la scelta del doppio cognome comporta una attenta valutazione sugli effetti della scelta stessa. Sebbene la sentenza possa essere intesa come una forma di emancipazione soprattutto per il mondo femminile, non è detto che venga presa in considerazione da tutti. Il doppio cognome, infatti, potrebbe comportare sia un cognome troppo lungo che costringerebbe la persona che lo porta a firme molto lunghe, sia una disparità tra fratelli già nati che si ritroverebbero con un cognome parzialmente diverso.
Sicuramente si tratta di un cambiamento importante che, anche per chi non ha intenzione di attribuire il doppio cognome al proprio figlio, sarà valutato come un’opportunità di scelta che finora era negata.