Servizio di Annavelia Salerno per Voci dal Cilento TV.
A qualche giorno dalle dichiarazioni del sindaco di Castel San Lorenzo Gennaro Capo circa la fine del procedimento a carico del responsabile dell’ufficio tecnico e di lui stesso, sulla vicenda del ripetitore di telefonia mobile in località Tempa, arriva il commento del presidente del Comitato di Difesa dalle Stazioni Radio Base Pasquale Maiale, che da sempre si è opposto all’installazione dell’antenna, chiedendo che venisse spostata, ed avviando il procedimento.
Maiale chiarisce alcuni punti della vicenda, tentando di fare chiarezza ulteriore rispetto a quanto è stato detto, per non ledere l’immagine stessa del comitato.
L’organismo sorto nel 2012, chiarisce il presidente, presentò un esposto sui vizi di procedura nell’autorizzazione per l’installazione dell’antenna allo scopo di invalidarne la costruzione, e in futuro farla spostare dalla “Tempa degli olivi”. Il tutto, continua, avvenne dopo aver esortato sia il Rup che gli Amministratori con varie missive e con la trasmissione della Petizione Popolare che raccolse 1052 firme. Il Comitato, aggiunge Pasquale Maiale, non ha mai ritenuto accusare nessuno e non l’ha mai fatto. Il Gip, spiega, visto i vizi amministrativi, formulò un’ipotesi di reato per abuso d’ufficio, contro sindaco e Rup: non fu il comitato, quindi, ad avanzare una simile accusa. E se nella sentenza del Gip del Tribunale di Salerno si sottolineava che Sindaco e Rup “non avevano agito per arrecare un danno alla cittadinanza”, il presidente del Comitato precisa che in nessun atto inviato alla Procura sono state mai accusate di ciò le due persone chiamate in causa, ma fu soltanto denunciato l’ostruzionismo riscontrato alla richiesta di accesso agli atti. Inoltre, in nessun atto è espressa la convinzione che sindaco e responsabile dell’ufficio tecnico abbiano agito “per procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale o arrecare ad altri un ingiusto danno: “il comitato – spiega Pasquale Maiale – ha mostrato i vizi di proceduta nel rilascio delle autorizzazioni, allo scopo di invalidarne il titolo abilitativo. Il comitato – conclude – non conosce le motivazioni che hanno spinto il Sindaco e il Rup ad avere una certa condotta, e, pertanto, non poteva manifestarle alle Autorità Giudiziarie”. Insomma dopo più di tre anni, una clamorosa protesta del comitato che si incatenò sotto una pioggia battente per manifestare contro l’antenna, e dopo una sentenza del Gip che mette fine al tutto, i toni si sono placati. L’amministrazione era nel giusto, e l’antenna resterà al suo posto.