L’attività fisica, si sa, fa bene al corpo e alla mente. Ma c’è di più: l’attività fisica, anche solo moderata, protegge dai danni cognitivi che possono sopraggiungere con il passare degli anni. E’ emerso qualche anno fa da uno studio condotto in Germania su 4000 mila persone di età superiore ai 55 anni, osservate per ben due anni.
Sono state divise in gruppi da tre, quelli che non facevano attività fisica, quelli che lo facevamo per tre volte a settimana, e quelli che facevamo attività fisica per più di tre volte a settimana. È emerso che i soggetti sedentari subivano di più il rischio di deterioramento cognitivo, a differenza di quelli un po’ meno pigri. Quindi, oltre a ridurre il rischio di molte malattie croniche, dal diabete a quelle cardiovascolari, l’attività fisica è in grado di ritardare il declino cognitivo nelle persone ultracinquantenni. Non è ancora chiaro il perché di questa “scoperta”, ma secondo gli autori della ricerca, potrebbe esserci una causa indiretta, legata al fatto che l’esercizio fisico riduce la probabilità di sviluppare alcune malattie dannose per l’apparato cardiovascolare, come il diabete e l’ipertensione, che possono a loro volta favorire il danno cognitivo.