Come può un soccorritore, in un contesto di emergenza, evitare di trasformarsi in una potenziale vittima? Come può affrontare le reazioni e i disturbi post traumatici da stress? Questi ed altri interrogativi hanno trovato risposta nei due corsi promossi dalla Croce Rossa
Hanno riscosso grande interesse i due corsi di formazione che sono stati organizzati dal Gruppo Volontari del Soccorso di Agropoli, guidato dall’Ispettore Alfonso Migliorino e afferente al Comitato Locale Agropoli e del Cilento, in collaborazione con il X Centro di Mobilitazione Corpo Militare CRI di Napoli. Per l’occasione esperti del settore hanno dato risposte a diversi interrogativi, quali, ad esempio, qual è la tecnica giusta che un soccorritore deve adottare per avvicinare un paziente barellato all’aeromobile? Come può un soccorritore, in un contesto di emergenza, evitare di trasformarsi in una potenziale vittima? Come può affrontare le reazioni e i disturbi post traumatici da stress? Diversi gli argomenti affrontati nel corso dei due appuntamenti: Storia del soccorso aereo e dell’elisoccorso, quadro normativo, preparazione del paziente al trasporto aereo, allestimento di una aerosuperficie di emergenza diurna e notturna. I due appuntamenti hanno avuto diversi, preparatissimi docenti: Sottotenente Commissario Ciro Gifuni – Formatore S.M.T.S. (Soccorso mezzi e tecniche speciali); Sottotenente Fabio Rispoli – Medico Rianimatore; Sottotenente Commissario Francesco Albanese; 1° Maresciallo luogotenente Maurizio Satta. Teoria ma anche pratica. Grazie alla collaborazione del Capitano Gabriele Gainelli, comandante del 7° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano, i 40 corsisti hanno messo in pratica le tecniche di avvicinamento al velivolo AB412 effettuando le prove di elisbarco ed elimbarco dell’equipaggio e del paziente con l’aeromobile a terra.
La settimana della formazione si è conclusa con il corso di “Psicologia dell’emergenza” tenuto dal Sottotenente Commissario Domenico Nardiello, psicologo clinico e psicodiagnosta, dai Sottotenenti Ciro Gifuni e Francesco Albanese. Ai quattro giorni di full immersion, oltre ai volontari CRI, hanno partecipato anche rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia Municipale. Il corso, di teoria e pratica si è articolato in vari moduli; il contesto dell’emergenza e la sua implicazione psicologica, le patologie psichiche dell’emergenza, la relazione d’aiuto e le tecniche di scarico emotivo; il soccorritore e la vittima, le reazioni psico- fisiche e sociali al trauma. E poi infine le tecniche di defusing. «Sono uno strumento di autoaiuto- spiega il sottotenente Nardiello – un’arma, un elmetto per la difesa della propria mente». Il corso è terminato con una simulazione di un incidente con più vittime e feriti, causato dallo scoppio di un’autovettura gpl. La simulazione è stata gestita con il triage. Infine i corsisti hanno affrontato un test di valutazione. «Abbiamo intrapreso già da un anno – spiega il commissario Vincenzo Della Monica – un percorso di formazione e qualificazione dei volontari che continuerà nei prossimi mesi».