Il progetto prevedeva la collocazione di blocchi di cemento armato di forma esagonale utilizzati per combattere la pesca "a strascico" e per il ripopolamento della fauna marina, ma secondo i pescatori la pesca è stata compromessa
Con una lettera inviata al Presidente Angelo Villani, chiedono i danni alla Provincia di Salerno i circa 50 pescatori della "Nuova Cooperativa Pescatori Agropolesi", per il "Progetto Pegaso", realizzato per combattere la pesca illegale con reti "a strascico". Il progetto, conclusosi a marzo del 2006 e realizzato con fondi regionali nello specchio d’acqua antistante la fascia costiera salernitana, prevedeva la collocazione di blocchi di cemento armato di forma esagonale utilizzati per combattere la pesca "a strascico" e per il ripopolamento della fauna marina. Secondo i pescatori i blocchi depositati nel mare di Agropoli sarebbero invece finiti in aree non comprese nel progetto, compromettendo la tradizionale pesca con reti "da posta", rimaste irrimediabilmente danneggiate dai blocchi appuntiti. Da qui gravi danni economici (circa 300mila euro in due anni), e la richiesta di risarcimento. Se la Provincia non risponderà alla richiesta dei pescatori entro 15 giorni – si legge nella diffida indirizzata alla Provincia firmata dal legale della cooperativa Tommaso Battaglini, delegato legale di Confesercenti – la cooperativa si rivolgerà all’autorità giudiziaria. La diffida è stata anche inviata alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania per l’ipotesi del reato di occupazione abusiva di demanio pubblico.