Mar. Lug 16th, 2024
Fin da tealimentazionempi antichi sono sempre stati riportati casi di reazioni avverse in seguito all’assunzione di alcuni alimenti, tra cui anche il latte. Queste reazioni possono essere dovute ad allergia al lattosio o a intolleranza. Spesso su questi termini vi è molta confusione e quindi potrebbe essere utile fare un po’ di chiarezza. L’Accademia Americana di Allergia e Immunologia fa una chiara distinzione tra i due tipi di reazioni. L’intolleranza comprende difetti nel metabolismo del lattosio, dovuto al deficit congenito di lattasi. L’intolleranza al lattosio colpisce il 10% degli adulti in Italia e può essere distinta in:
–          Primaria, dovuta a deficit lattasico congenito; è una forma molto rara ed è dovuta alla totale o quasi totale assenza di lattasi nella mucosa intestinale. Si manifesta sin dalla nascita con diarrea acquosa, esplosiva, subito dopo l’inizio dell’alimentazione lattea;
–          Secondaria, è la forma più comune d’intolleranza ed è dovuta a deficit secondario di attività lattasica, che vuol dire che la lattasi è parzialmente compromessa. I sintomi compaiono dopo i primi 2-3 anni di vita e negli adulti dopo alcune ore dall’ingestione del lattosio. È caratterizzata da disturbi gastrointestinali e diarrea in seguito all’ingestione di latte. I segnali dell’intolleranza al lattosio possono anche essere gonfiore e dolore addominale in seguito all’ingestione di latte o suoi derivati.
Per ridurre i disagi causati dall’intolleranza al lattosio si può ridurre la quantità di lattosio ingerita fino alla scomparsa dei sintomi e quindi stabilire la dose tollerata, poiché l’attività della lattasi è dose-dipendente; oppure eliminare il lattosio dalla propria alimentazione, in modo da permettere la normalizzazione dell’attività lattasica della mucosa. La dieta povera di lattosio deve prevedere l’esclusione:
–          Del latte di tutti i tipi, ad eccezione di quelli speciali privi di lattosio;
–          Dei latticini freschi;
–          Prodotti per l’infanzia (minestrine, pappe, biscotti);
–          Dolci in genere, caramelle, gelati;
–          Cioccolato, anche fondente;
–          Margarine;
–          Prosciutto cotto o insaccati in genere;
–          Pizza bianca e rossa.
I formaggi stagionati sono invece concessi poiché durante la loro produzione il processo di fermentazione porta alla scissione del lattosio. Ma seguire un’alimentazione priva di lattosio potrebbe essere stressante dal punto di vista psicologico, specialmente se si è costretti a consumare molti pasti fuori casa, nel trattamento dell’intolleranza al lattosio sono oggi disponibili in commercio capsule contenenti l’enzima da assumere nelle ore precedenti all’ingestione degli alimenti contenenti lattosio. Le allergie, invece, avvengono quando il sistema immunitario viene a contatto con le sostanze “allergeniche” o allergeni, producendo specifici anticorpi, detti IgE (ma vi sono anche forme non IgE-mediate). Il momento in cui inizia la produzione di IgE rappresenta la “sensibilizzazione”; successivamente, ogni volta che antigene e anticorpo vengono a contatto, si verificherà la reazione allergica. Va rilevato che la reazione allergica non dipende dalla dose, potendo essere scatenata anche da tracce di allergene. La prevalenza di allergia al latte vaccino varia dal 2 al 2,5 %. È la forma più frequente di allergia nei bambini di età inferiore a 1 anno, ma che di solito si risolve intorno ai 3 anni di età. Il quadro clinico dell’allergia coinvolge molti organi e apparati. Tra i sintomi meno frequenti si possono riscontrare: stomatite ulcerativa, esofagite, dolori addominali ricorrenti, stipsi diarrea od alternanza, dolori colici ricorrenti, enuresi, dolori osteo-articolari, sindromi a carico del SNC (ipercinesia, emicrania). La dieta in caso di allergia alimentare è la dieta di eliminazione del latte. Ma la dieta di eliminazione prolungata fino ad alcuni anni permette la tolleranza all’alimento responsabile, soprattutto nelle forme non IgE-mediate.

a cura della dott.ssa Roberta Graziano, biologa nutrizionista

Commenti

commenti

Di Annavelia Salerno

Giornalista professionista a Radio Alfa, direttore responsabile di Voci dal Cilento, ma prima di tutto mamma, moglie, figlia e sorella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi