Nella canzone Canto funesto, Rosetta Santaluce considera l’incidente del treno che è stato citato l’incidente più assurdo e anche il più tragico nella storia della ferrovia; come è possibile che il capostazione di Balvano non si accerti dell’arrivo del treno a Bella-Muro e quello di Bella-Muro non si chieda perchè il treno, partito da Balvano, non arrivi a Bella-Muro. Un treno sparito nella notte? Solo alle cinque del mattina si viene a sapere della tragedia, grazie a un passeggero che era riuscito a salvarsi e che a piedi ritornava alla stazione di Balvano per avvisare i ferrovieri. Però Santaluce sembra non solo guardare dietro ma anche in avanti, perchè la canzone deve anche essere capita come un commento ai nostri problemi climatici, un commento all’aria che noi respiriamo, aria che da vitale può diventare letale se inquinata. Nel ritornello della canzone vi si dice ripetutamente "aura letale" che il personale e i passeggeri del treno respiravano. L’incidente del treno è successo nella terra di Giano, lei dice, il dio romano con il doppio volto che dovrebbe proteggere l’ingresso e l’uscita di una costruzione, e Giano può anche essere un ricordo del fatto che quando qualcosa molto brutto succede, tendiamo guadare al futuro per una soluzione.
La canzone della Santaluce tratta l’incidente che è successo nella Galleria della Armi situata nella linea Battipaglia-Potenza tra le stazione di Balvano-Ricigliano e Bella-Muro il 3 marzo 1944, nel quale centinaia di persone morirono, e gli investigatori conclusero che l’incidente era forza maggiore. Era un tempo di guerra, ma il treno numero 8017 era un treno merci civile e il personale era civile. Sul treno c’erano molti passaggeri clandestini che sono saliti a bordo nel buio alle ultime stazione prima che il treno entrasse nella galleria disastrosa. Il treno si era fermato a un gradiente nella galleria che è lunga 1692 metri apparentemente perchè le rotaie erano scivolose e il treno pesante; il fumo di monossido di carbonio compresso per la volta della galleria, come un giornale diceva, il personale fu sopraffatto prima che potesse far partire di nuovo il treno causando l’asfissia in massa di quasi tutte le persone sul treno. Il rapporto disse che "la catastrofe andava attribuita principalmente a una combinazione di cause materiali, quali densa nebbia, foschia atmosferica, mancanza completa di vento, che non avrebbe mantenuto la naturale ventilazione della galleria…"
Nella canzone Santaluce fa allusione a personaggi mitologici grechi e romani, che fanno parte della storia di questa zona, abitata dai greci nell’antichità e, naturalmente, parte della Magna Graecia. I greci antichi usavano i miti per parlare di cose orribili che altrimenti era difficile menzionare. Quando parliamo di qualcosa di orribile in termini mitologici si ottiene una dimensione di cui è possibile parlare. Spesso si è detto che la letteratura è creata perchè alcune persone sono ferite, come abbiamo visto, per esempio, in molte tragedie greche e nella letteratura moderna, per esempio nell’opera della Herta Müller, insignita del Nobel per letteratura nel 2009. Quando un evento disastroso causa una creazione artistica, come un libro, una poesia, una storia o un’opera delle arti figurative, l’opera non lo fa meno orribile, però per la gente che legge o vede l’opera può cambiare il modo in cui loro guardano il mondo; può dare loro qualche prospettiva di Giano guardando sia indietro, a quello che è successo, che avanti ad un mondo cambiato e con la speranza di un mondo megliore.
Canto funesto è un’elegia per loro, quelli che sono stati dimenticati, e un appello ai viaggiatori per ascoltare l’eco dell’incidente che è successo tanti anni fa nella galleria. Racconta la storia dei poveri in tempo di guerra che sono saliti sul treno come passeggeri clandestini per scambiare merci da qualche altra parte durante il tempo difficile dell’occupazione perchè le loro famiglie avevano fame. È un bel monumento lirico per quelli che hanno perduto la loro vita in un incidente insensato, forse il peggiore incidente della ferrovia nella storia europea, per quelli che non hanno avuto un monumento di pietra, e con un’occhiata al futuro.
Canto funesto è disponibile in un CD, cantato da Eleonora Schiavo, Mimmo Deo e Giovanni Sparano, musica e arrangiamenti da Domenico Deo, presso la libreria "Mondolibri" a Salerno, presso la discoteca "Salerno" a Battipaglia, e presso la cartolibreria "Eurocarte" ad Eboli.