Decisa presa di posizione del comune di Capaccio nei confronti dei frati minori del convento di Sant’Antonio, accusati di voler sostituire il museo presente nell’edificio sacro con attività a carattere commerciale. Dal 2003, infatti, il convento ospita il museo “Paestum nei percorsi del Grand Tour”, promosso dalla Fondazione Gianbattista Vico di Vatolla: si tratta dell’unico presidio museale di Capaccio capoluogo, che, a causa della decisione dei frati, rischia di essere soppresso, con grave danno per l’arte e la cultura. Con notevoli sforzi, nel 2003 la Fondazione Vico onlus, proprietaria della collezione esposta nel Museo, ha deciso di recuperare la struttura per valorizzare il convento e contribuire alla crescita culturale della comunità, allestendo quello che è diventato uno dei musei più importanti in Campania. Poi la decisione dei frati di ricavarne una attività a carattere commerciale: una decisione impensabile da parte di un ordine sacro, secondo l’amministrazione comunale retta da Italo Voza, tanto più che fu il comune, nel 1935, a cedere a titolo gratuito il convento ai frati dell’ordine, che avrebbero assicurato la loro presenza per la cura dell’anima: un impegno a cui con il tempo i frati non hanno più tenuto fede.
A questo punto il comune chiede rispetto per la struttura: in caso contrario sarà attivata ogni opportuna iniziativa per assicurare la difesa degli interessi pubblici dell’ente e della cittadinanza.