Mar. Nov 19th, 2024

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E’ attivo da diversi anni e sebbene ancora non sia stata individuata una sede specifica, il museo della civiltà contadina di Castel San Lorenzo è certamente un ambiente prezioso perché in grado di proiettare il visitatore in una dimensione passata, e di fargli scoprire tradizioni e culture che sembrano essere rimaste intatte nonostante il trascorrere degli anni. Tuttavia, pur in assenza di una struttura destinata proprio al museo, la scuola media San Giovanni Bosco, all’interno della quale è stato allestito nel 1997, è la sede più adatta, in quanto è stata la culla dove è nata l’idea di questo progetto, voluto dal Direttore Giovanni Ricco per  rispolverare il passato e non farlo seppellire dalla dimenticanza. Il museo custodisce circa 250 reperti che sono il frutto di una  ricerca degli alunni delle scuole nelle campagne del paese, compiute con l’aiuto di genitori e nonni nelle cantine e negli opifici artigianali. 

Gli oggetti custoditi nel museo richiamano la vocazione alla produzione di olio e vino: sono presenti la quarta, l’otre, la tina, il tinieddu, la votta, il vottacchio, il mastieddu, u’ stringituru, u dicalitru, a pompa, u filtru. Si trovano inoltre varie falci per mietere il grano, ferri che davano forma ai vari tipi di pasta, trappole per topi che danneggiavano il grano, le attrezzature che servivano per la lavorazione del maiale, dall’allevamento fino alla conservazione. Ma ci sono anche strumenti musicali, utilizzati soprattutto in occasione delle feste patronali, come tamburi, trombe e tromboni. Vari sono anche gli strumenti che riguardano il mondo artigianale. I contadini stessi intrecciavano vimini ricavandone cesti, sedie, tavoli ma c’erano anche valenti artigiani che lavoravano il legno, la pietra, il ferro. Tutti gli oggetti sono rappresentati con il termine dialettale, con il rispettivo termine in italiano,  con la possibile etimologia e con una didascalia che ne indica gli usi e le funzioni. Un’iniziativa di grande valenza, per la preservazione non solo del patrimonio culturale ma anche come testimonianza  storica di un mondo di grandi risorse umane. Il museo è aperto dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 13,30. Info 0828 944072

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Di Annavelia Salerno

Giornalista professionista a Radio Alfa, direttore responsabile di Voci dal Cilento, ma prima di tutto mamma, moglie, figlia e sorella

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