Il Comune di Roccadaspide si riconferma primo in Campania e in Italia per la percentuale di raccolta differenziata “porta a porta” dei rifiuti, pari al 90%. La conferma arriva dal riconoscimento conferito all’ente da Legambiente, che anche quest’anno ha stilato la classifica dei comuni cosiddetti ricicloni, dalla quale risulta che Roccadaspide è al primo posto.
Il comune retto da Girolamo Auricchio divide la pole position con quello di Atena Lucana, al quale lo accomuna un’analoga percentuale, con la differenza che il comune del Vallo di Diano conta 2293 abitanti e 892 famiglie, contro i 7374 abitanti di Roccadaspide distribuiti in ben 2996 famiglie. Una conferma, quindi, che ogni volta spinge gli utenti e gli amministratori a fare sempre meglio per ottenere risultati migliori: risultati garantiti dall’impegno dei cittadini e dalla vigilanza messa in campo dal Comune, che a marzo 2007 ha iniziato la raccolta differenziata, con continui successi fino ad oggi.
La città di Roccadaspide, che conta, oltre al capoluogo, cinque frazioni ed una estensione territoriale considerevole, si è sempre distinta per l’ambiente pulito, anche quando in altre aree regnava il caos a causa dell’emergenza rifiuti. La raccolta differenziata è affidata ad operai comunali, stabilizzati da qualche anno, che svolgono il servizio tutti i giorni su tutto il territorio con mezzi comunali. Il tutto con tariffe rimaste invariate nel corso degli anni.
Il risultato confermato da Legambiente è come sempre motivo di soddisfazione per il Sindaco Auricchio, il quale, tuttavia, pur dicendosi compiaciuto per l’ennesimo riconoscimento, evidenzia la disparità di trattamento tra le aree a nord della Campania e quelle a sud, e la scarsa attenzione che la Regione Campania riserva ai comuni del parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
“Viviamo una situazione paradossale – afferma il primo cittadino – dove i comuni più virtuosi sono i più penalizzati: da anni ci impegniamo nella tutela dell’ambiente, con risultati sotto gli occhi di tutti, ma i nostri sforzi non sono tenuti in considerazione, data la totale assenza di incentivi economici da parte della Regione”. “I fondi destinati alla tutela dell’ambiente – spiega Auricchio – e che potrebbero anche servire ai comuni della nostra area protetta per migliorare i servizi legati all’ambiente, vengono in realtà dirottati solo verso i territori napoletani e casertani per bonificare i terreni avvelenati dalla “camorra”.
Il tutto a spese dei comuni virtuosi, veri e propri polmoni verdi dove a padroneggiare sono boschi sconfinati che producono ossigeno senza alcuna compensazione”. “Una situazione a dir poco ingiusta – prosegue Auricchio – che pesa sui nostri territori, già fortemente penalizzati dallo spopolamento, dalla fuga dei cervelli, dalla carenza di risorse, e dalle limitazioni imposte dal Piano del parco”. “Si rende necessario ricreare un equilibrio – prosegue – affinché i comuni virtuosi vengano premiati per quanto fanno per salvaguardare l’ambiente, perché non è più pensabile che i fondi europei vengano utilizzati solo per bonificare detti territori i territori. E infine Auricchio sottolinea che a portare la bandiera della virtuosità, oltre a Roccadaspide e ad Atena Lucana, è la stragrande maggioranza dei comuni del territorio, tutti ricadenti nel parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che rappresentano quella fetta di Italia che ha a cuore le sorti dell’ambiente e la tutela del territorio.