L’amministrazione comunale retta da Girolamo Auricchio rassicura circa il mantenimento in vita del locale ospedale, garantendo che non smetterà di intraprendere ogni strada per la salvaguardia di una struttura d fondamentale importanza per il territorio della Valle del Calore, Alburni e Valle dell’Alento, e ormai punto di riferimento per i territori oltre i confini locali. Ci sarebbe infatti anche l’ospedale di Roccadaspide tra i 175 cosiddetti piccoli ospedali italiani, quelli cioè con meno di 120 posti letto, che rischiano la chusura. Sono quelli inseriti nel nuovo Patto per la salute del ministro alla salute Beatrice Lorenzin, destinati ad essere riconvertiti in strutture per la riabilitazione o per le lungodegenze. In Campania gli ospedali condannati alla riconversione sono in totale 19, e tra questi vi è l’ospedale di Roccadaspide, aperto nel 2000 e da allora spesso al centro di minacce di chiusura o di depotenziamento priontamente evitati. Merito dell’amministrazione locale, che da anni si batte quotidianamente anche assumendo impegni che non competono ad un’amministrazione locale.
Ma il merito è della credibiità che negli anni la struttura ha conquistato, diventando un punto di riferimento per il territorio ma anche per un’utenza che proveniene da ben oltre i confini provinciali. Ma intanto è già polemica perché c’è chi giustamente sostiene che nelle zone disagiate, come il Cilento e la Valle del Calore, vanno mantenuti dei presidi sanitari. E a Roccadaspide il locale ospedale ha negli anni raggiunto elevati standard per le prestazioni, e si pè contraddistinto per la capacità di non gravare sulla spesa sanitaria. Il sindaco Girolamo Auricchio promette battaglia e assicura il suo impegno per evitare simili rischi per il presidio ospedaliero.
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