Mar. Nov 19th, 2024

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Con la pioggia delle scorse settimane si è fatto più urgente il problema relativo all’esondazione del fiume Calore, nel territorio di Roccadaspide, dovuto, oltre che alla portata delle piogge stesse, anche alla mancanza di interventi di pulizia dell’alveo, che ha determinato una situazione per la quale il letto del fiume si è riempito di pietrisco, riducendone il livello.
In questo modo, come già verificatosi, anche con piogge non particolarmente abbondanti, il fiume esonda, provocando danni alle colture, poichè l’acqua non viene più contenuta dagli argini, quest’ultimi in più parti corrispondenti al letto stesso del fiume.
Stessa situazione per quanto riguarda i diversi valloni che si trovano nelle campagne rocchesi, che, sempre per la mancata pulizia, hanno più volte rotto gli argini e allagato le campagne coltivate.

 Della questione si è interessato il Comune, che ha più volte sollecitato gli enti che hanno la competenza per la pulizia degli alvei, e lo ha fatto anche a seguito di numerose segnalazioni pervenute, e che interessano numerosi corsi d’acqua del territorio: Vallone Cosa, Vallone Pietra Cupa, Torrente Massano, tanto per citarne i maggiori; in particolar modo va evidenziata una nota indirizzata all’amministrazione con la quale si comunicava il pericolo di esondazione del torrente Massano a causa della mancanza di pulizia dell’alveo torrentizio e del pericolo di crollo delle arcate del ponte denominato Ponte rotto. Nella nota il cittadino evidenziava che un’arcata del ponte risultava ancora completamente ostruita da sterpaglie e detriti che impediscono il normale deflusso delle acque. Immediato l’intervento del comune che, a seguito di un sopralluogo dell’ufficio tecnico, ha confermato la situazione descritta dal cittadino, ed ha chiesto l’intervento della Regione Campania – Settore provinciale del Genio Civile; tuttavia, tale settore, non ha dato una soluzione al problema, dichiarando di essere nell’impossibilità finanziaria di un intervento. Così, dopo ulteriori richieste di intervento, l’amministrazione retta da Girolamo Auricchio ha deciso di farsi carico direttamente del problema, prospettando una soluzione: il comune ha chiesto al Genio Civile, di farsi autorizzare, e sotto la propria supervisione, alla rimozione del materiale presente sul letto del fiume per la parte ricadente nel territorio di propria competenza, e attraverso il ricavato della vendita del materiale di poter attivare le procedure per la pulizia degli argini e dei fondali dei valloni. In pratica si potrebbe vendere gli inerti presenti nel fiume e nei valloni ad una ditta che si occuperebbe della pulizia. In questo modo si potrebbe risolvere il problema che rischia di diventare molto grave, a costo zero per il Genio Civile e per la stessa amministrazione. ”Ci stiamo adoperando per risolvere un problema non di poco conto – rimarca il primo cittadino Girolamo Auricchio – ma occorre che il Genio Civile ci autorizzi, perché fino ad allora non possiamo adottare un rimedio. Ma il rischio che il Calore, il cui livello ormai è così basso da esondare alle prime piogge, possa creare danni alla vegetazione con danni considerevoli per la nostra agricoltura e la nostra economia deve spingere gli organi competenti a risolvere quanto prima la situazione”. 

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Di Annavelia Salerno

Giornalista professionista a Radio Alfa, direttore responsabile di Voci dal Cilento, ma prima di tutto mamma, moglie, figlia e sorella

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