Il reparto prevede 10 posti letto. Il sindaco Auricchio:""ntro la fine di giugno arriveranno a 21"
Aprirà lunedì prossimo, alle 9, il reparto di Lungodegenza e Riabilitazione dell’ospedale di Roccadaspide, che sarà seguito dal dottore Arturo Di Spirito. Il reparto prevede dieci posti, ma il Sindaco di Roccadaspide, Girolamo Auricchio promette che entro la fine del mese di giugno i posti arriveranno complessivamente a 21. "Le unità di lungodegenza sono riservate a quei pazienti che, conclusa la fase acuta del ricovero, necessitano di un prolungamento dell’intervento assistenziale ospedaliero – informa il primario – in quanto presentano una situazione funzionale compromessa da cui deriva una riduzione delle condizioni di autosufficienza psico-fisica”. Quindi il reparto potrà ospitare pazienti con un quadro clinico ancora instabile, che non consente di poter proseguire la convalescenza nella propria abitazione.
Naturalmente lunedì mattina in prima linea ci sarà lo stesso Auricchio, che esprime non solo soddisfazione per l’attesissimo risultato, ma soprattutto gratitudine per l’impegno profuso dai vertici dell’Asl Sa/3: “Mi sento di ringraziare sia il Direttore Generale dell’Azienda, Donato Saracino, ed il Direttore Sanitario, Giuseppe Di Fluri, per quanto si sono impegnati a raggiungere questo obiettivo che contribuisce a potenziare ulteriormente il nostro già efficiente ospedale”. Tuttavia il primo cittadino non perde l’occasione per sottolineare che mentre si festeggia l’apertura della lungodegenza la gara per affidare l’acquisto dell’attrezzatura de reparto di rianimazione, di cui l’ospedale ha grande necessità, è in corso da circa un anno e mezzo e a tutt’oggi non è ancora ultimata. La rianimazione è fondamentale in un ospedale come il nostro, che si trova in un’area prevalentemente collinare e montana, lontano dagli altri ospedali della provincia, soprattutto perché i pazienti che subiscono un intervento a Roccadaspide, poi sono costretti a lunghi e stressanti viaggi per usufruire della rianimazione in altre strutture, con le notevoli perdite di tempo che questi viaggi comportano.