Questa volta non si tratta della parete di una vecchia casa pericolante che aspetta di essere sistemata, o della maestosa chiesa che da anni cade a pezzi sotto gli occhi indifferenti del mondo: al borgo abbandonato di Roscigno, per il quale non sembra più valere l’appellativo di “Pompei del ‘900” tanto ha perso interesse per gli uomini e le istituzioni, è caduto un maestoso albero secolare, collocato al centro del paese fantasma, in piazza Nicotera, perito anch’esso sotto il peso dei secoli e dell’indifferenza. E così anche la natura a Roscigno ha cominciato ad accusare i primi segni di cedimento. In verità non si tratta del solo albero miseramente caduto: il primo fu, qualche anno fa, quello collocato davanti alla chiesa di San Nicola. Poi, nei giorni scorsi, l’amara scoperta relativa all’altro albero. Sembra, per molti, morire un altro pezzo della città fantasma.
Forse la pioggia e la neve di pochi giorni fa, unite al lavoro lento e distruttivo degli anni, hanno causato il cadere della pianta, che insieme al nugolo di case – in parte ristrutturate – molte delle quali ancora abbondate a se stesse, rappresenta il simbolo della tenacia e di solide radici con cui è stato sempre identificato il borgo di Roscigno. La caduta dell’albero è anche motivo di preoccupazione perché potrebbe arrecare danno a chi si trovi a passare di là; la stessa cosa si potrebbe dire dei resti dell’antico balcone sospesi nei pressi di casa Campeglia, o delle pareti delle case all’ingresso del vecchio paese, pericolosamente vicine e tenute ferme da una serie di tubolari che non mettono affatto tranquillità. Insomma, un paese che non è più al centro dell’attenzione generale, come pure è stato negli anni passati. L’unico segno di attenzione è un segnale di divieto di transito posto all’ingresso, che impedisce l’accesso ai visitatori. Tutto il resto rimane nell’indifferenza, ed anche gli interventi di manutenzione ordinaria sembrano essere un ricordo. Chissà se prima o poi anche la presenza di visitatori che un tempo si aggiravano numerosi tra i vicoli del borgo diventerà un ricordo, e a popolare Roscigno Vecchia resterà solo un gruppo di gatti che hanno fatto della città fantasma la loro patria.
Annavelia Salerno