Ubriaco, alla guida di un’auto, lo scorso 6 luglio investì ed uccise il 35enne Salvatore Alfano, in pieno centro, a Salerno, causando il ferimento della fidanzata Veronica Siniscalco, 25 anni.
La Procura di Salerno aveva chiesto l’arresto del responsabile, un muratore romeno, per omicidio volontario, ma la Cassazione si è opposta alla condanna per omicidio volontario: per il Tribunale del riesame la giovane età del romeno, la poca esperienza di guida e l’eccitazione per avere una macchina di notevole potenza propendevano per la casualità dell’investimento. La Suprema Corte ha confermato questa tesi respingendo il ricorso del Pm che insisteva per l’omicidio volontario. Il romeno è stato condannato, lo scorso 10 ottobre dal Tribunale di Salerno con rito abbreviato, per omicidio colposo a otto anni di reclusione, la più elevata condanna finora inflitta per un delitto di questo tipo.