Emergenza rifiuti: la crisi investe anche i 45 comuni che fanno capo al Co.Ri.Sa. 3 con sede a San Rufo
E’ ancora piena crisi per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. L’emergenza arriva anche nei 45 comuni degli Alburni, del Bussento, dell’Alto e Medio Sele, del Tanagro e del Vallo di Diano che fanno capo al Consorzio di Rifiuti Salerno 3, che ha sede a San Rufo. Da questa mattina è stat sospesa la raccolta della frazione secco indifferenziato anche negli ospedali (Polla, Sant’Arsenio ed Oliveto Citra) e presso gli istituti scolastici, mentre presso le utenze private è sospesa già dallo scorso 2 gennaio. L’area di trasferenza di Polla è satura anche perché vi sono stoccate 1700 tonnellate di Fos, stoccaggio imposto sin dal 2006 dal Commissariato per l’emergenza rifiuti. L’emergenza nel territorio del Bacino Sa3 è acuita anche dal fatto che viene impedito all’Ente consortile di conferire la frazione del secco indifferenziato presso la discarica regionale di Serre.
Il Cda del Sa, 3 in un duro documento, inviato, fra gli altri, al Commissario Gianni De Gennaro, denuncia tale impossibilità ponendo in rilievo che presso Serre, per quanto concerne i conferimenti, si verificano ingiustificabili disparità di trattamento , disparità che il Consorzio non tralascerà di rendere note alla competente autorità giudiziaria. In particolare il Cda denuncia che a Serre conferiscono diversi comuni che al massimo raggiungono percentuali di raccolta differenziata che si attestano sul 10% a discapito, invece, di quanti, come appunto il Consorzio Bacino Sa3, ottengono da anni ottimi risultati in tema di raccolta differenziata superando gli obiettivi minimi di RD imposti dalle normative. In particolare il Bacino Sa3 è il primo Consorzio nel Centro Sud, in Campania ed in provincia di Salerno. I dati parlano chiaro: nel 2003 la RD si è attestata al 33%; nel 2004 al 39,03%; nel 2005 al 42,93%; nel 2006 al 45,32% (fonte O.P.R. della Provincia di Salerno, pubblicazione “Rapporto rifiuti 2006”).
Alla luce di tutto ciò il Cda del Sa3 rivendica il diritto di conferire almeno 80 tonnellate giornaliere di indifferenziato presso la discarica di Serre.
“Se tale richiesta, più che legittima, sottolinea il vice presidente del Sa3, Giuseppe Marmo, non sarà accolta, sulle nostre strade al massimo tra 24 ore si ripeteranno le scene già viste nel Napoletano. Per il dovere etico più che politico che abbiamo nei confronti dei nostri cittadini, chiediamo pari dignità. Non possiamo tollerare che il duro e difficile lavoro di tanti anni venga vanificato per assurdi particolarismi. Bisogna rispettare chi ha acquisito la giusta cultura ecologica”.
Per la cronaca va detto che attualmente per le strade dei territori del Sa3 vi sono circa 800 tonnellate di secco indifferenziato; presso l’impianto di trasferenza di Polla vi sono stoccate 100 tonnellate di indifferenziato; nell’intero Bacino del Sa3 si producono circa 75-80 tonnellate giornaliere di indifferenziato.
Intanto con enormi sforzi organizzativi ed economici, il Consorzio continua a trasferire autonomamente fuori regione la frazione organica e a raccogliere le frazioni nobili (carta, cartone , banda stagnata e vetro) alleviando, in tale maniera, lo stato di disagio dei cittadini in cui si trovano in questo particolare frangente di emergenza.