Mer. Dic 18th, 2024

Si terrà domani, alle 17, presso l’aula cosiliare del Comune di Sassano, la presentazione del libro "La storia in parallelo, Aspetti culturali e sociali del Vallo di Diano attraverso le gesta delle sue protagoniste".

Un libro aperto alla riflessione, questo l’ultimo lavoro editoriale dell’architetto e giornalista Marco Ambrogi di Sant’Arsenio, che apre un capitolo di studio e di interesse verso la tematica della storia delle donne nel Vallo di Diano e verso l’indagine della cultura delle Pari Opportunità nel territorio. Un volume, stampato con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Salerno, che analizza, attraverso una sintesi storico-cronologica, le figure ed i momenti salienti della storia valdianese, soffermandosi soprattutto su quegli episodi “in positivo” che studiati e conosciuti a fondo, possono costituire una rapida ed eloquente riflessione per esaminare l’argomento delle Pari Opportunità odierno e fungere da esempio alla donne del nostro territorio. L’aspetto da sottolineare è che nell’analisi dello scritto si evidenzia come nelle figure salienti della storia locale, siano esse positive (monache, poetesse, ecc.) o negative (streghe, brigantesse, ecc.), risalti l’espressione che le stesse hanno dato attraverso la loro determinazione e la forza d’animo del loro agire; per cui se le donne lucane e romane hanno
definito il sostrato della nostra cultura contadina (anche odierna), con l’esaltazione del focolare domestico e della famiglia, gli episodi di stregoneria del XVII secolo mostrano una doppia identità storico-antropologica: la credenza di azioni malvagie e il fine di ottenere, attraverso la pratica stregonesca, un’esistenza meno sofferta rispetto al generale clima di penuria che regnava in quel periodo. Il volume è diviso in cinque capitoli, dedicati rispettivamente alla cultura lucana e romana del Vallo di Diano, al Medioevo (con l’analisi della vita dei monasteri e della società civile), all’età moderna e contemporanea (stregoneria, brigantaggio al femminile, figure di beate e di eroine); gli ultimi due capitoli condensano due aspetti fondamentali della cultura delle Pari Opportunità: il Novecento con le lotte per il diritto di voto universale ed il voto del 1946 aperto anche alle donne e una ricerca degli alunni della Scuola Media di Sant’Arsenio sulla cultura paritaria attuale nel paese ed in quello contermine di San Pietro al Tanagro. Da una scorsa superficiale al volume risaltano le doti delle monache cistercensi di Sala Consilina, che nel secolo XIV riuscirono a bonificare e colonizzare uno dei casali di Sala antica, riprendendo e diffondendo il culto a San Michele Arcangelo; mentre colpisce la figura di Maria De Cardona, marchesa del feudo di Padula nel Cinquecento, che fu una delle personalità di spicco del Rinascimento meridionale, esaltata e tenuta in grande considerazione da poeti e letterati dell’epoca. La feudataria di Padula, parente con la celebre Isabella Morra di Valsinni, visse tra i feudi di Avellino e Padula e la corte estense, per via del suo matrimonio con Francesco, figlio di Lucrezia Borgia. A Padula la donna viene ancora riconosciuta tradizionalmente in un’antica scultura, denominata “principessa del castello”. In età moderna e contemporanea le Clarisse di Polla e le Benedettine di Teggiano (con l’eloquente figura della venerabile suor Giuditta Celio) formarono intere generazioni di fanciulle ed educande, mentre nella storia civile, eroine quali Teresa Santopietro, moglie del capo repubblicano Nicola Cestari di Montesano, segnarono in positivo le vicende cronologiche al femminile del Vallo di Diano. I due ultimi capitoli ripercorrono le vicende della lotta per le Pari Opportunità, di cui il voto del 1946 fu l’episodio principe di avvio alle contemporanee battaglie per la difesa dell’uguaglianza e della parità. L’autore, con spirito di
ricercatore e di attento indagatore, riesce a definire un quadro sintetico e completo della storia “in parallelo” rispetto a quella degli uomini, traendo anche dalle figure poco rappresentative del nobile spirito muliebre, il significato delle loro gesta. Un “sassolino nello stagno”, lanciato da un uomo, è un invito alle donne del nostro territorio a indagare innanzitutto le vicende della storia e del presente, così da trarne la forza e l’emulazione per continuare a battersi in difesa dell’uguaglianza e della parità, il cui significato, purtroppo, è ancora sconosciuto a molte lavoratrici e casalinghe del Vallo di Diano.

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Di Annavelia Salerno

Giornalista professionista a Radio Alfa, direttore responsabile di Voci dal Cilento, ma prima di tutto mamma, moglie, figlia e sorella

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