Una commissione giudicherà l’eroe morto tra Sapri e Padula
Dieci e lode per l’originalità ad un’iniziativa in programma a Torre Orsaia, il 14 agosto. Si chiama processo a Pisacane. Si tratta di un vero processo a Pisacane, intorno a cui si è detto sempre moltissimo. Il processo dovrà far luce su quello che è a tutt’oggi uno degli episodi più significativi del Risorgimento nel Mezzogiorno: lo sbarco dei trecento a Sapri. C’è anche un capo d’imputazione, ossia tentata strage sostenuto dal pm, un magistrato nella vita reale. A difendere l’eroe napoletano saranno un avvocato, un magistrato del Tribunale di Vallo della Lucania e un giornalista. Al termine del dibattimento, il collegio giudicante formato da un giudice della Corte Costituzionale, dal presidente del Tribunale di Vallo della Lucania, e dal presidente del Tribunale di Chiavari, che emetteranno la sentenza. Nel 1857 Carlo Pisacane fu a capo di una spedizione militare che aveva l’obiettivo di sollevare le popolazioni meridionali contro Ferdinando II di Borbone. La spedizione fu soffocata nel sangue tra Sapri e Padula. Insieme a lui vi erano circa trecento uomini, tra i quali un’ottantina persero la vita massacrati dai contadini della zona.