Abbiamo visto una rappresentazione magnifica e piena di vitalità dell’opera Cavarelleria rusticana di Pietro Mascagni il 24 agosto nell’Agorà ad Agropoli, dato dall’Associazione Concordia Vocum, diretto da Maestro Massimilian D’Agosto. La rappresentazione ad Agropoli ha confermato e consolidato chiaramente la grande popolarità di quest’opera con un atto del 1890 sulla gelosia, tradimento e vendetta con un libretto da Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci basati su una novella di Giovanni Verga. Gli spettatori erano entusiastici e hanno mostrato il loro piacere, e giustamente così, di questo bellissimo evento lirico. La rappresentazione era vivace e piena di brio e spirito.
Si svolgeva in una piazza di un piccolo paese in Sicilia. Turridu è ritornato al paese dopo il suo servizio militare. Quando lui era via, sua bella findanzata, Lola, ha sposato il prospero e allegro Alfio; Turridu perciò ha sedotto la giovane Santuzza, ma lui non ha potuto dimenticare la sua Lola, e le due donne lottavano per il suo amore. La storia richiede una fine tragica e accade poichè Turridu e Alfio si sfidano a duello; il duello si svolge dietro le quinte, e l’opera finisce con un messaggero che annunica che Turridu è morto.
Il ruolo di Turridu è stato interpretato da Massimiliano Luciani (tenore); la sua voce forte contribuiva alla sua grande presenza sul palcoscenico, e potevamo percepire che piace molto agli spettatore ascoltare le sue canzone e anche la bellissima voce soprano del Tiziana Galdieri, che interpretava Santuzza e ha raccontato la storia di lei e Turridu a mamma Lucia con un’intensità fedele al personaggio, e Lola (Lucia Grieco, mezzo soprano) e mamma Lucia (Chiara Ida Pandelli, contralto) erano ugualmente espressive nelle loro interpretazioni delle belle canzoni. Alfio interpretato da Luigi Cirillo (baritono) ha dato una rappresentazione convincente e incantevole. Come sempre il Coro Polifonico Concordia Vocum, composto dai cittadini del paese, era brillante e ha cantato ogni tono senza difficoltà e con competenza nelle canzoni. Il pianista, Francesco Massimi, ha suonato la musica di Mascagni appassionatamente e dava a tutto lo spettacolo un drama appropriato. Il suono era generalmente buono, benchè c’erano alcuni rumori dall’esterno della sala coperta. Il comportamento dei cittadini e dei bambini hanno dato un ambiente rustico naturale.
I verismo della musica, la descrizione musicale realistica dell’ambiente ricorreva nel concreto messo in scena dell’opera che ha dato alla storia la vera qualità rustica. I costumi che mostravano i diversi piani economici delle popolazione hanno contribuito a questo aspetto. L’inizio dello spettacolo è stato studiato; il sipario ha consisteva in lenzuola su una corda da bucato. Quando l’opera ha iniziato due contadine tiravano giù le lenzuola e le piegavano con cura in un paniere, presentando la prima impressione della vita normale in un paese rurale. Sul palcoscenico c’erano la chiesa e il negozio di vini di Lucia, la mamma di Turridu.
È stato veramente un evento magnifico, un tipo di evento presentato troppo raramente in questa parte del paese. Si dovrebbero avere più avvenimenti come questo nel Cilento. È questo che il Cilento sta cercando de fare.